Ispirato all’antica tradizione pittorica, in particolare barocca, di dare spazio, aria, luce e tridimensionalità a pareti e stanze che per loro natura possono essere costrette ed in deficit di metratura, l’Artista giunge all’introduzione di aperture prospettiche e ampie viste a parete.
L’opera prospettica realizzata come si faceva anticamente, con rigore di colore e stucco applicati direttamente sulle pareti a muro, riesce così ad “ingannare l’occhio” (in francese appunto “trompe l’oeil“) dal senso di oppressione degli spazi chiusi e proiettare l’animo di chi vive la stanza verso una nuova e più ampia spazialità dai tratti teatrali e liberatoria.
L’amore per il particolare consente di creare raffinatezza sempre e comunque; la bellezza ha, per l’Autore, un grande valore umano, psicologico e morale. La bellezza, generando appagamento, aiuta a superare le costrizioni – o almeno così si impegna a fare – ed offre alla mente nuovo dinamismo utile alla riconsiderazione di ipotesi e cambi di angolazione.
Così operando, il circondarci di bellezza, preluderebbe dunque ad una migliore predisposizione mentale e d’animo che spesso si pone alla base del farci vedere da un’altra prospettiva anche le cose , non necessariamente esaltanti, che compongono il viver quotidiano di ognuno di noi.