Lo Steampunk nasce dalla fascinazione di un passato distopico che trae le sue prime basi narrative o meglio il suo humus fantastico-creativo dalla letteratura fantascientifica di fine ‘800 (H.G.Wells, Jules Verne, E.A.Poe, M.Shelley ). Relativamente giovane – si sviluppa intorno agli anni ’80 del novecento – è una corrente creativa, una filosofia artistica tutta improntata su di un’epoca real-fantastica di ambientazione tardo ottocentesca e storicamente collocabile nel periodo del regno della Regina Vittoria. Da qui deriva anche il termine con cui spesso, a titolo di sinonimo, il movimento è “catalogato”: Neovittoriano. E’ sì movimento culturale ma esso si esplica quasi immediatamente con la concretizzazione dell’idea. Parliamo quindi principalmente del mondo dei MAKER che sono al contempo mente e braccia creatrici. Una filosofia dunque che diventa subito materia. Questo processo da me banalmente sintetizzato, è in realtà da considerarsi una vera e propria “necessità” intrinseca della corrente artistico-culturale STEAMPUNK. E’ dunque perfettamente coerente ed in tema col fine primo della Rivoluzione Industriale cui si ispira e cioè quello di creare, costruire. Le creazioni fantastiche dello STEAMPUNK si ispirano quindi a macchine, a “machinery” o meglio ancora a ciò che noi in italiano chiameremmo “marchingegni” industrial-tecnologici e rigorosamente meccanici del periodo post-rivoluzione industriale; in particolare associabili sia concettualmente che come design al periodo dell’utilizzo del VAPORE quale fonte di energia primaria per la produzione di movimento e per la produzione di energia elettrica. E’ una tipologia di Design che naturalmente va oltre il semplice tratto posto in essere “…nello stile di…”. Comprende infatti una interessante e raffinata ricerca che porta alla riproposizione di materiali massicci, di soluzioni tecnico-costruttive, di colori e di finiture perfettamente coerenti con l’epoca, sia pur ucronica, “madre”. Dato pertanto come punto consistente questo postulato, il connubio tra macchinari e attrezzature di esercizio (manometri, termometri, pressostati, flange, leveraggi, ingranaggi ecc….) tutti rivisitati in chiave enfatica e focalizzati ad ottenere effetto scenico-poetico di “sottolineatura di imprinting” è una buona chiave di lettura per interpretare correttamente questo affascinante mondo di espressività e fantasia pura, libera e dai tratti misterica (Gothic Steampunk) o più semplicemente magica che ne contraddistingue inequivocabilmente i tratti. La diffusione della corrente Neovittoriana Steampunk ha oramai caratteristiche di portata globale tanto che in molti paesi vengono organizzati addirittura festival, party, manifestazioni a tema, mostre, sfilate di moda. Non va dimenticato infatti che l’abbigliamento è una ulteriore e consistente materia con cui lo Steampunk ed i suoi Maker trovano un proprio canale espressivo.
Neofiti, appassionati, maker ma anche affermati atelier e studi di architettura si confrontano con lo STEAMPUNK mettendosi talvolta in gioco con questo Neo-Style o più semplicemente credendo nella multivariegata potenzialità che questo “nuovo mondo”, questa nuova angolazione del design, offre.